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Sui pompieri di Milano

Cenni storici



Nascita del Corpo dei pompieri di Milano




Nell'antichità il servizio antincendio meglio organizzato era quello di Roma imperiale. I materiali da costruzione impiegati allora e l'uso ben diverso da oggi che si faceva del fuoco (ci si scaldava, s'illuminavano le abitazioni, si cucinava) rendeva gli incendi una calamità continua e devastante. L'incendio più catastrofico e conosciuto è quello che ci insegnano a scuola e che aveva come colpevole Nerone; a parte il fatto che non fù mai provato che fosse lui il vero mandante altri incendi importanti si susseguirono negli anni e per questo motivo l'imperatore Cesare Ottaviano Augusto organizzò un vero e proprio corpo antincendio, si chiamava "Militia Vigilum" ed era composta di 7000 vigili divisi in 7 corti. (questo principio sarà applicato in futuro da tutti i Corpi pompieristici mondiali per diminuire i tempi d' intervento e giungere più celermente sui luoghi dei sinistri. Anche Milano fu divisa in zone e in ogni zona fu istituito un distaccamento). Questi "Vigiles" erano adibiti anche a far si che tutti gli abitanti si preoccupassero di avere vicino a casa riserve d'acqua in caso di incendio, che non si accendessero fuochi in posi pericolosi e di notte giravano per le vie della città a controllare che tutto fosse in ordine e tranquillo.
Con la caduta dell'impero romano tutta l'organizzazione scomparve e si dovette attendere fino alla metà del 1500 perché si potesse rivedere qualche timido tentativo di organizzare un servizio decente. Infatti fino ad allora in caso di incendio ci si affidava alla buona volontà e al volontariato di tutti i cittadini, che all'occorrenza smettevano le attività lavorative abituali e correvano la dove un incendio divampava. Queste strutture chiamate inizialmente “Gilde”
(associazione tra tutti coloro che esercitavano una determinata professione), il cui compito principale era estinguere gli incendi erano organizzate esclusivamente da operatori volontari, che prestavano un servizio importante ai cittadini ma l’organizzazione del capoluogo lombardo non godeva, ovviamente, delle attuali tecnologie e strumenti di comunicazione tali da poter ottimizzare il lavoro.

A Milano il primo Corpo ufficiale antincendio organizzato fu istituito su ordine di Napoleone Bonaparte. Le cronache dell'epoca riportano che durante un ballo all'ambasciata Austriaca a Parigi in occasione del matrimonio dello stesso imperatore con l'Arciduchessa Maria Luisa d'Austria, scoppiò un violento incendio, ci furono molte vittime ma nessuno fù in grado di intervenire efficacemente. Dopo questa tragedia l'imperatore non perse tempo e firmò un decreto imperiale con cui si organizzava il primo battaglione si "Sapeurs Pompiers" e Milano che a quell'epoca faceva parte dell'impero francese di conseguenza organizzò attraverso il viceré Eugenio Napoleone di Beauhernais una compagnia antincendio, così, duecento anni fa, il primo Febbraio 1812 nasceva il primo Corpo di Milano, il loro nome fù "Zappatori Pompieri" lo stesso nome preso in prestito dai francesi.

La prime sede del Corpo dei Pompieri che contava 83 unità tra ufficiali e pompieri, fù istituita nell’ex convento di S. Eustorgio i cui locali vennero adattati ad alloggiare le famiglie degli ammogliati e per il funzionamento delle officine. La compagnia godeva, però, di servizi di guardia dislocati nei puntini cardine della città come la corte di Palazzo Reale, la Commenda a Porta Romana, il Passetto di Porta Comasina.
Oltre agli appostamenti strategici, venivano sorvegliati anche i luoghi di rappresentazione degli spettacoli come i Regi Teatri alla Scala ed alla Cannobbiana nelle ore di scena. Negli anni seguenti, la sede dei Pompieri si trasferisce dapprima nei locali del Convento di Santa Maria delle Grazie, poi nel 1872 in quello di S. Gerolamo, prima, dell’ennesimo trasloco nel 1885 in via Ansperto, utilizzato attualmente come sede della Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco della Lombardia.

Con l'inizio del nuovo secolo, comincia a cambiare l’organizzazione antincendi, un'altra sezione distaccata di vigilanza corredata con materiale trainato a braccia, fù posizionata a Palazzo Marino e nel 1906, in occasione del Concorso Internazionale, si istituirono nel recinto dell'esposizione fieristica, due posti distinti di vigilanza con traino a cavalli, uno alla sezione della Piazza D'Armi e l'altro alla sezione del Parco. Tutte posizioni strategiche per un pronto intervento.

L'organizzazione dei pompieri Milanesi fu basata sul principio di far giungere il più sollecitamente possibile i soccorsi sul luogo dell'incendio. Fissato il limite pratico di cinque minuti circa, come massimo intervallo fra la chiamata e l'arrivo del soccorso, la città fu divisa in sei zone: una centrale e cinque periferiche aventi ciascuna un raggio medio di azione di circa 2 Km. Oltre alla caserma in via Ansperto, vennero quindi realizzati fino al 1915 cinque posti di vigilanza dotati dapprima di traino a cavallo e in seguito con vetture a benzina, situati in viale Regina Margherita nella zona di Porta Romana
(il distaccamento verrà raso al suolo durante un bombardamento nel II° conflitto mondiale), in via Sardegna, in via Benedetto Marcello, in via Monviso e a copertura delle zone di Porta Genova e Porta Ticinese, in via Carlo Darwin.
Nel 1956 viene ultimata la nuova e avveniristica
(per quei tempi) sede centrale del Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Milano in via Messina, dove, a tutt'oggi i pompieri milanesi coordinano i soccorsi la città e tutta la provincia. Con l'apertura di questa nuova sede viene soppresso il posto di guardia di via Monviso che si trova nelle strette vicinanze, oggi sede decentrata della Polizia Locale.

Una data importante da ricordare è il 19 Novembre 1922, infatti legata a quella data vi è l'emanazione di una delibera comunale che scioglie ufficialmente il Corpo dei Pompieri di Milano per motivi "politici". Si costituirà quindi un Corpo Provvisorio nell'attesa di nuove e mirate assunzioni. Col passare degli anni il Corpo di Milano, come tutti i Corpi delle altre città, subirà alcune trasformazioni passando da Corpo Comunale a Corpo Provinciale e sfocerà nell'attuale Corpo Nazionale Vigili del Fuoco. Infatti fino al 1935 i pompieri furono dipendenti comunali, poi in quell'anno il Ministero dell'Interno impose a tutte le città con oltre 40.000 abitanti di formare i Corpi pompieristici e così nacquero i Comandi Provinciali (52° Corpo quello di Milano). Nel 1938 con una legge apposita si cambiò il nome "pompiere" con quello di "Vigile dl Fuoco" (in quegli anni furono vietati tutti i termini di provenienza straniera e "pompiere" era troppo marcatamente francese.) Nel 1941, in piena guerra, i Corpi Provinciali furono sciolti e inglobati nel nuovo costituito Corpo Nazionale alle dipendenze del Ministero dell'interno.

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